DAL XIX AL XXI SEC
Una restituzione
Ottocento e Novecento nel riallestimento delle collezioni permanenti del Mar
Il Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura e l’Istituzione Museo d’Arte della Città restituisconoalla Città al pubblico la collezione Moderna e Contemporanea della pinacoteca in una veste rinnovata. Il nuovo percorso sarà inaugurato martedì 22 marzo 2016 alle ore 12,00 con una presentazione che si terrà presso il Museo d’Arte della Città, nella Sala di Sant’Apollinare.
Un appuntamento atteso per ogni raccolta pubblica, quella del riordino, che consente di fare il punto su come mettere in valore il patrimonio tenendo conto di letture e dinamiche che corrispondono alla storia del museo e alla sua identità. Fin dal suo esordio, con l’istituzione della Galleria dell’Accademia di Belle Arti, il museo si qualifica come magnete culturale della città. Dapprima organizzato intorno al patrimonio demaniato con le soppressioni napoleoniche e l’aggiunta delle opere offerte alla pubblica consultazione dall’aristocrazia cittadina, la Galleria nasce con l’intendimento di educare la gioventù alle Arti Belle. Alla fine dell’Ottocento Ravenna è laboratorio per l’Italia. Le istituzioni culturali, con la nascita del Museo comunale d’Arte Bizantina e Tardoantica e della prima Soprintendenza ai Monumenti, precisano la loro identità. La Galleria si avvia così ad accogliere le opere dei protagonisti dell’Accademia. A partire da Giambattista Bassi, nominato accademico di Merito e poi le figure che più hanno caratterizzato gli insegnamenti ravennati, Moradei e Guaccimanni, più volte invitato alla Biennale di Venezia. Nel 1919 Corrado Ricci pensa a una Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – non ancora realizzata – con il deposito di un nucleo di opere selezionate dopo il riordino della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Nello stesso anno l’Accademia acquista un disegno di Klimt che proprio a Ravenna, di fronte alla maestà ieratica di Teodora, aveva trovato risposta alla propria ricerca.
E’ l’inizio di una politica di accessione delineata da Corrado Ricci per accreditare il museo come osservatorio sull’attualità. Il progetto deve attendere il secondo dopoguerra per registrare un’attenzione effettiva sulle politiche di acquisizione. Il trasferimento dell’Accademia presso la Loggetta Lombardesca, da una vecchia idea di Enrico Pazzi, data l’avvio di un’attività espositiva finalizzata a portare a Ravenna i protagonisti della scena artistica nazionale e internazionale. Un programma diaccessioni viene ratificato negli anni Ottanta e Novanta per l’acquisto di opere ritenute qualificanti per documentare le esperienze artistiche che sporgono sull’attualità. Le scelte mettono a tema i centri di produzione culturale, Bologna, Roma, Milano, Torino per una narrazione che intreccia lo svolgersi dei fatti dell’arte con la storia del museo e della ricontrattazione della sua identità, nei limiti di uno spazio, quello delle due maniche lunghe, che rende possibile una selezionatissima scelta dalle consistenti riserve del museo. Tra le novità più rilevanti le opere di Boetti, Olivieri, Griffa e Cattelan
DAL XIX AL XXI SEC Una restituzione Ottocento e Novecento nel riallestimento delle collezioni permanenti del Mar Il Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura e l’Istituzione Museo d’Arte della Città restituiscono alla Città al pubblico la collezione Moderna e Contemporanea della pinacoteca in una veste rinnovata. Il nuovo percorso sarà inaugurato martedì 22 marzo 2016 alle ore 12,00 con una presentazione che si terrà presso il Museo d’Arte della Città, nella Sala di...
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